Quella notte il re fece un sogno spaventoso. Sognò che, mentre cavalcava in montagna, attraverso la foresta reale, sentiva il vento del sud ululare: “Stai attento agli alberi che cadono! Stai attento agli alberi che cadono! ”
Anche se gli alberi erano belli e ondeggiavano dolcemente nel vento, il re era spaventato. Girò il cavallo e galoppò giù dalla montagna, fuori dalla foresta.
Il mattino seguente, ordinò al suo popolo di abbattere tutti gli alberi del regno.
“Non vogliamo che gli alberi cadano e feriscano i nostri bambini” ragionò. “Al posto della foresta coltiveremo ortaggi.”
Agli abitanti del regno l’idea del sovrano piacque moltissimo, perché avrebbero avuto a disposizione il legno migliore per costruire case e mobili. Inoltre, avrebbero potuto vendere gli alberi rimasti ai regni vicini, guadagnandoci un bel po’ di denaro.
Una volta che tutti gli alberi furono abbattuti, il re si sentì felice e sollevato. Ma la gente era molto triste perché aveva perso gli alberi e, con essi, gli uccelli, gli insetti, i fiori ed i frutti.
All’ improvviso cominciò a soffiare un vento secco dal sud e soffiò per giorni e giorni fino a che gli orti appassirono e morirono. Per la paura la gente si rinchiuse in casa a guardare impotente quel vento che sradicava i giardini e spargeva le piante morte ovunque.
Il Re era molto preoccupato. Salì in sella al suo cavallo, cavalcò verso al montagna e attraversò i campi per vedere cosa fosse successo. Purtroppo, si accorse che non c’erano più alberi per spezzare la furia del vento.
E mentre il vento soffiava sempre più forte il Re, perso fra le nuvole di polvere, fu sconfitto dalla stanchezza e cavalcando mezzo addormentato, sentì il vento del sud ululare: “Stai attento agli alberi che cadono! Stai attento agli alberi che cadono! “