L’intervista a Vaielettrico di qualche giorno fa ha avuto l’effetto sperato: ha scosso le acque e ha portato alla luce gli antagonisti più feroci. I negazionisti del cambiamento climatico sono usciti allo scoperto e hanno tempestato me e il giornalista autore dell’articolo con i soliti attacchi e improperi.

Questa reazione non mi ha turbato più di tanto, me l’aspettavo. Conosco bene la natura polarizzata di questa tematica e so quanto sia difficile far emergere la verità in un dibattito spesso avvelenato dalle posizioni ideologiche.

Ma mentre scorrevo quei commenti, la mia mente è tornata con nostalgia a qualche anno fa. Ero a Roma, al Teatro Argentina, immerso nell’atmosfera magica e avvolgente di una rappresentazione teatrale indimenticabile. Era la notte in cui ho assistito a Un nemico del popolo di Henrik Ibsen, diretto e interpretato da Massimo Popolizio, attore che amo, il quale ci ha offerto una performance coinvolgente e straordinaria.

L’opera racconta la storia di un uomo, il Dottor Thomas Stockmann, che scopre un segreto sconcertante riguardo all’inquinamento delle acque termali nella sua cittadina. Deciso a far conoscere questa verità al popolo, il protagonista si scontra con l’opposizione delle autorità e degli interessi economici che preferiscono nascondere la realtà per preservare i propri privilegi.

La rappresentazione mi colpì profondamente, soprattutto per le tematiche attuali che essa sollevava. Proprio come il Dottor Stockmann, gli scienziati e i difensori della scienza sono spesso messi all’indice da coloro che negano la realtà del cambiamento climatico. Nonostante la presenza di prove scientifiche schiaccianti, ci sono ancora voci che cercano di ignorare o distorcere la verità per preservare il loro status quo.

Ma cosa significa davvero essere un nemico del popolo ? Mentre assistevo alla performance, questa domanda mi ossessionava. Il Dottor Stockmann era considerato un nemico dalla sua stessa comunità, ma in realtà stava agendo per il bene comune. Aveva il coraggio di denunciare la verità, nonostante fosse una verità scomoda.

E allora mi sono chiesto: io e i miei colleghi ricercatori, giornalisti, divulgatori siamo nemici del popolo? La risposta non è così semplice come sembra. Certo, il termine nemico ha connotazioni negative, ma il nostro intento, proprio come quello del Dottor Stockmann, è quello di far emergere la verità e di affrontare le sfide urgenti che il nostro pianeta sta affrontando. La lotta contro il negazionismo climatico e la difesa della scienza possono essere considerate un atto di coraggio, piuttosto che di ostilità.

Riflettendo sul parallelo tra la rappresentazione teatrale e la mia esperienza recente con l’intervista, mi rendo conto che la verità spesso suscita reazioni forti. Ma dobbiamo essere pronti a difenderla, non importa quanto sia difficile o scomodo farlo. In un mondo in cui le informazioni sono distorte e manipolate, la verità è un faro guida fondamentale per prendere decisioni informate e responsabili.

Così, mentre conservo con cura i ricordi di quella serata al teatro, mi impegno a continuare a cercare la verità e a essere un alleato della scienza nella lotta per un mondo più sostenibile e giusto per tutti.

Potrò essere etichettato come nemico del popolo da alcuni, ma so che la mia causa è quella di unire, informare e fare la differenza per il bene di tutti.


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