Ieri ho rivisto Matrix per l’ennesima volta. Immagino lo conosciate: il famoso film delle sorelle Wachowski che ci trasporta in un mondo dove la realtà è una simulazione e gli esseri umani sono utilizzati come batterie da una civiltà di macchine senzienti.
Neo, il protagonista, scopre che il mondo che conosce è solo una simulazione progettata per intrattenere la sua mente mentre il suo corpo produce energia per le macchine. Ma quanto è realistico questo concetto dal punto di vista scientifico?
Partiamo dal sistema di alimentazione. L’idea descritta da Morpheus, il mentore di Neo, riguardo all’uso degli esseri umani come fonte di energia è chiaramente improbabile e vi spiego perché, dati alla mano.
Visto che non esistono informazioni fondate sull’apporto calorico di carne umana, a meno di non avere conoscenze con antropofagi salutisti, ho dovuto far riferimento a qualcosa di biologicamente simile: la carne di maiale (fonte: Smithsonian Magazine). Cento grammi di maiale bello grasso forniscono circa 500 calorie. Se consideriamo una persona media del peso di 80 kilogrammi composta interamente di carne commestibile, senza ossa, cartilagini o organi, avremmo un totale di 400 mila calorie.
Supponendo che una persona consumi giornalmente circa 2000 calorie, potrebbe sostenere un altro individuo per 210 giorni. Quindi, l’idea di utilizzare esseri umani per nutrire altri umani è chiaramente antieconomica e insostenibile a lungo termine.

E ora parliamo della trasformazione di calorie in elettricità. Anche in questo caso, siamo lontani da ciò che la scienza dice. Infatti, il primo principio della termodinamica afferma che l’energia non può essere creata né distrutta, ma solo trasformata. Nel film, gli esseri umani vivono in uno stato di quasi totale inattività, con le loro menti immerse in una simulazione. Anche a riposo, un corpo consuma energia per mantenere le funzioni vitali: il solito individuo di 80 kg brucia 1.350 calorie al giorno solo per rimanere in vita. Questa energia è necessaria per mantenere il cuore che batte, il cervello che funziona e altri processi biologici fondamentali.
Il cervello, infatti, utilizza circa il 20% dell’energia del corpo e nella Matrix gli umani conducono vite mentali complete, il che significa che una notevole quantità di energia è consumata solo per l’attività cerebrale. Purtroppo, questa energia non può essere recuperata dalle macchine per alimentare i loro sistemi.

Poi, il secondo principio della termodinamica ci dice che la somma delle entropie di due o più sistemi che interagiscono aumenta sempre, il che implica che non si può ottenere energia senza costi. Anche se le macchine potessero sfruttare tutta l’energia prodotta dal cervello umano, l’energia necessaria per mantenere in vita gli individui sarebbe sempre maggiore di quella che potrebbero recuperare.
Infine, il terzo principio afferma che l’entropia di un sistema si avvicina a una costante quando la temperatura si avvicina allo zero assoluto. Tuttavia, raffreddare i corpi umani a tali livelli li ucciderebbe, rendendo l’operazione inutile.
Usare gli umani come batterie è una follia e nutrirli con altri umani è ancora più insensato. Ma allora perché le macchine continuano a mantenere gli esseri umani in vita? La storiella del sole oscurato e dei pannelli che non funzionano non può reggere, poiché si sarebbero potute utilizzare fonti di energia come il nucleare, il carbone, il gas o persino i rifiuti.
Eppure, vediamo i robot prendersi cura delle capsule e collegare gli esseri umani alla Matrix. Se i robot tengono gli umani attaccati alla Matrix, li nutrono e si prendono cura di loro, ci deve essere una ragione.
Il mio amico Marco, ingegnere informatico e grande esperto di cinema, ipotizza che le macchine utilizzino la capacità cerebrale degli umani come potenza di calcolo distribuita. Altri suggeriscono che, seguendo le leggi di Asimov, le macchine abbiano un imperativo morale a proteggere l’umanità, nonostante il loro dominio.
Entrambe queste teorie sono più plausibili dell’idea che gli esseri umani siano usati come batterie.
Matrix rimane un affascinante esercizio di speculazione filosofica e scientifica. Vent’anni dopo, continuiamo a discutere e riflettere sul mondo creato dalle Wachowski, dimostrando che, in termini di stimolo intellettuale e creatività, l’energia è stata davvero ben spesa.
